Luca, Lucca e as letras duplas em italiano (LE DOPPIE) I Vou Aprender Italiano

Luca, Lucca e as letras duplas em italiano (LE DOPPIE) I Vou Aprender Italiano

Ciao a tutti, come va? Rieccomi di ritorno con un nuovo video dopo alcune settimane di assenza dovute ad un motivo semplice e straordinario al tempo stesso, un motivo che ha anche un
nome: eccolo!

Eh sì, perché ad aprile è nato il mio secondogenito Luca, che farà compagnia al primogenito Matteo, che molti di voi probabilmente conoscono, visto che lui è stato protagonista di un video sull’Italia e sul Brasile, di qualche tempo fa.

E per una strana legge matematica quando aumentano i membri della famiglia si riducono drasticamente il tempo disponibile e, soprattutto, le ore di sonno. Ma nonostante tutto oggi sono qui e vorrei parlarvi proprio di  nomi italiani e di lettere doppie.

Eh sì, perché se avete prestato attenzione,  mio figlio si chiama Luca con una C, e non Lucca con 2 C, anche se molte persone qui in Brasile, quando mi hanno fatto gli auguri, hanno scritto proprio Lucca con 2 C e quando faceva notare che il nome è Luca, scritto con una sola C, alcuni hanno addirittura detto: “ma come mai, Pierluigi, non hai dato un nome italiano a tuo figlio Luca? A Matteo hai dato un nome italiano, Matteo con due T, e invece a Luca no?!

E allora vorrei fare un po’ di chiarezza su questo fatto del nome.

Eh sì, perché in Italia il nome proprio di persona maschile è Luca con una C, mentre Lucca con 2 C è una bellissima cittadina della Toscana, circondata interamente dalle mura del ‘500, che si trova a circa un’ora da Firenze.

Quindi, attenzione alle doppie! Mi viene in mente una scena comica di un film famosissimo di Leonardo Pieraccioni, il Ciclone, in cui i protagonisti dicono, scherzando, che non basta aggiungere la S per parlare in spagnolo e, allo stesso modo, non basta mettere le doppie per parlare in italiano e, soprattutto, non necessariamente un nome, per essere italiano, deve essere scritto con la doppia!

Durante questi anni in Brasile, infatti, mi sono reso conto che c’è la tendenza, quando si vuole parlare in italiano, a mettere le lettere doppie, anche quando le lettere doppie non ci sono, e questo a volte comporta degli errori, come, ad esempio, scrivere “va benne” con due N mentre la forma corretta e VA BENE con una N sola. O ancora, scrivere “grazzie” con due Z, anziché GRAZIE con una Z (e in questo caso, come vedete, non c’è quasi differenza di pronuncia), o ancora, a scrivere “baccio” con 2 C, mentre la forma corretta è BACIO con una sola C.

In tutti questi casi, aggiungendo la doppia, si ottiene una parola che non esiste, mentre in altri casi, aggiungendo la doppia, si ottiene un’altra parola con un altro significato.

E allora, giusto per fare qualche esempio, pensate alla differenza tra macchina rosa e macchina rossa o ancora alla differenza tra capelli e cappelli e ancora alla differenza tra una nonna e ad esempio la nona posizione, come ordine di arrivo in una corsa, o ancora, pensate alla differenza tra ano e anno, e in questo caso mi astengo dal collocare delle foto ma penso, insomma, che la differenza sia abbastanza chiara.

E allora, voi mi chiederete: “ma Pierluigi, come faccio a scrivere correttamente? Come faccio a sapere quando c’è la doppia e quando no?

Beh, in realtà, non essendoci una vera e propria regola che stabilisce quando c’è la doppia e quando no, la soluzione è quella di ascoltare molto, ovviamente, ma oltre ad ascoltare è importante leggere contemporaneamente quello che si sta ascoltando, in questo modo voi potete associare il suono della parola al modo in cui la parola è scritta.

Cercate di prestare particolare attenzione alle parole con le doppie, sottolineatele, evidenziatele, cercate di fare attenzione al modo in cui gli italiani pronunciano queste parole e poi, ovviamente, oltre a leggere è fondamentale praticare la scrittura.

Potrà sembrare banale ma è proprio così: si impara a scrivere scrivendo. In effetti, il problema dei brasiliani di capire semplicemente dal suono della parola se c’è la doppia oppure no (ed in effetti non è semplicissimo capirlo, soprattutto all’inizio), è lo stesso problema che hanno gli italiani nel capire se la parola portoghese “exercício”, ad esempio, è scritta con S, con Z o con X.

In questi casi, così come nel caso delle doppie in italiano, l’unica soluzione è conoscere la parola perché si è letta tante volte, praticando la lettura, o perché si è scritta molte volte, appunto, praticando la scrittura. Io, personalmente, ho imparato a scrivere correttamente questa parola e tante altre parole complicate per noi italiani solo quando ho cominciato a praticare ripetutamente la scrittura bene.

Spero che questo video vi sia stato utile, io vorrei ringraziarvi per i numerosi messaggi e email, che mi avete mandato in queste ultime settimane, e alle quali non sempre ho potuto rispondere per i motivi di cui sopra, ma per tutti quelli che mi hanno chiesto del Programma VAI e dell’apertura delle iscrizioni, vi confermo che le iscrizioni al Programma VAI verranno aperte entro il mese di giugno, quindi fra poche settimane.

Per chi ancora non lo sapesse, il Programma VAI e il mio corso online, a numero chiuso, in cui aiuto gli studenti a imparare a parlare in italiano in un anno, o a migliorare la propria capacità di parlare in italiano, e se volete maggiori informazioni, ci deve essere un link o qui in alto o qui sotto il video. Bene, per adesso è tutto, noi ci vediamo al prossimo video! Ciao!


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