Ciao a tutti come va?
Molti mi domandano: Pierluigi come faccio a fare imparare l’italiano a mio figlio? Beh un’abitudine molto utile ed efficace può essere quella di fare ascoltare canzoni per bambini in italiano.
Attenzione ho detto abitudine nel senso che farle ascoltare una volta ogni tanto ovviamente non è di grande utilità ma instaurare un’abitudine e far fare questo ascolto quotidianamente o perlomeno alcune volte durante la settimana può essere sicuramente sì un’attività efficace.
E attenzione è efficace questo ascolto non solo per i vostri figli, per i bambini, ma anche per i genitori e quindi per voi soprattutto se siete all’inizio se state cominciando adesso o avete cominciato da poco ad imparare l’italiano.
Ma in realtà vi dirò di più, come vedremo in questo video, può essere molto utile ascoltare queste canzoni anche per chi ha già una certa conoscenza perché contrariamente a quello che si pensa in queste canzoni si trovano anche espressioni considerate, in linea teorica, difficili, elementi della lingua come la particella “ne” o la particella “ci” che appunto teoricamente sono difficili ma che sono usate nel linguaggio comune di tutti i giorni, anche dai bambini, e che magari in un corso di lingua tradizionale voi trovereste solo dopo anni e anni di studio.
Quindi seguite questo video con molta attenzione perché vi dirò i motivi per cui le canzoni per bambini sono molto efficaci per l’apprendimento e poi farò un’analisi sintetica di una canzone per bambini famosissima in Italia e, infine, seguite il video fino all’ultimo, perché alla fine vi darò tre suggerimenti di canzoni da far ascoltare ai vostri figli ma anche per voi. Sigla.
Prima di tutto perché le canzoni per bambini sono così efficaci per imparare l’italiano? Per vari motivi. Primo, pensiamo un attimo a come imparano l’italiano i bambini italiani. Sicuramente ascoltano i genitori, ascoltano i familiari, i nonni, i fratelli.
Poi cominciano ad andare all’asilo e quindi ascoltano le maestre dell’asilo, i compagni di scuola. Ma prima ancora ascoltano ore e ore di canzoni per bambini. Molto spesso sotto forma di cartoni animati e questo ascolto molte volte si verifica più volte al giorno, molto spesso ogni giorno e ripetuto per settimane, per mesi, per anni.
Due. Le canzoni per bambini usano generalmente un linguaggio semplice e con un vocabolario di uso quotidiano. Quindi frasi e espressioni che vengono usate quotidianamente dagli italiani.
Tre. Come tutte le canzoni più in generale, grazie alla musica, alla melodia, alle rime ci rimangono più impresse nella mente e soprattutto siamo portati a cantarle e quindi a ripetere a voce alta le stesse frasi, le stesse espressioni.
Quindi, da un lato, ascoltiamo ripetutamente e dall’altra ripetiamo a voce alta ripetutamente quelle espressioni che in questo modo vengono assorbite in modo molto più efficace dal nostro cervello.
Quattro. Le canzoni per bambini ancor di più rispetto a quanto succede con le altre canzoni più in generale sono estremamente ripetitive. Pensate ad esempio a quelle canzoncine sui numeri o sulle lettere dell’alfabeto che ci sono anche in portoghese.
Ma andiamo adesso all’analisi sintetica della canzone. Io la commenterò per voi in modo tale che sarà più facile comprenderla quando la ascolterete. Il titolo della canzone è: “Le tagliatelle di nonna Pina”. Pina è il diminutivo di Giuseppina, ok? Quindi la nonna Giuseppina detta Pina.
Sono le tagliatelle di nonna Pina. Questa canzone è conosciutissima in Italia e nel 2003 ha vinto lo “Zecchino d’Oro” che è un festival della canzone riservato proprio alle canzoni per bambini.
Allora io ho il testo della canzone davanti in modo che posso seguirlo e commentare con voi. Il protagonista della canzone è un bambino che sente la sveglia suonare, […], perché deve andare a scuola ma lui non ha voglia di andare a scuola.
“La sveglia sta suonando ma fatela tacere perché di andare a scuola proprio voglia non ne ho”.
E dice “ragazzi prima o poi mi ammalerò” quindi […], prima o poi, […], mi ammalerò. Quindi […]. E perché? Perché lui deve fare cento cose. Si sta lamentando, no, questo bimbo e giustamente a fine settimana, no, […], lui dice “non ne posso proprio più”, […]. Ok?
Guardate che è interessante questa espressione “non ne posso più” che significa […]. Quindi siamo di fronte all’espressione “non poterne più”, c’è la particella “ne” la famosa, terribile particella “ne”. Quindi “non potere + ne più”, ok? Che semplicemente in questa espressione il “ne” non ha un significato particolare ma nell’espressione “non poterne più” significa […].
E come funziona quindi? io non ne posso più, tu non ne puoi più. Ok? C’è la negazione, c’è il “ne”, il verbo “potere” che si coniuga: io posso, tu puoi, lui può. Quindi “lui non ne può” e poi c’è il “più” che è sempre fisso, ok? Al plurale: noi non ne possiamo più, voi non ne potete più, loro non ne possono più. Ok? Questa è l’espressione.
E a proposito di questi verbi pronominali, quindi questi verbi che vengono usati insieme alle particelle “ci” “ne” e “la” che spesso vengono considerati complicati ma che in realtà sono usati frequentemente, quotidianamente dagli italiani, io ho registrato un’intera serie di video lo scorso anno quando ero a San Gimignano.
Questa serie si chiama “Tu te la cavi” e la trovate qui nel link qui in alto. Quindi se volete andare a rivederla o a vederla per chi non l’avesse vista, ci sono dei video estremamente utili dove spiego l’uso in dettaglio di questi verbi e di queste particelle. Questi sono dubbi e domande che spesso mi fate proprio qui nei commenti qui nel canale. Quindi lì trovate le risposte.
E poi continuando il bimbo dice “mi serve una ricarica” cioè […]. Ok? Però dice “fortunatamente io ho un sistema”, no, infallibile. Ho un segreto.
“Ma su! Ma dai! E diccelo anche a noi!”
Cioè le tagliatelle di nonna Pina. È questo il segreto di questo bimbo per ricaricare le energie. E qui dice “le tagliatelle sono un pieno di energia”, no?
A proposito io su Instagram, se non mi seguite ancora seguitemi, cliccate qui nel link in alto, su Instagram ho spiegato l’espressione “fare il pieno” vedete qui c’è “un pieno di energia” in questo caso.
Io ho spiegato l’espressione “fare il pieno” che è […], nel caso della macchina. Ma si può fare anche il pieno di energie, ok? Come in questo caso.
Quindi lì su Instagram trovate varie espressioni che vengono usate quotidianamente dagli italiani. E guardate un po’ queste tagliatelle fanno il
pieno, ecco lì nuovamente l’espressione fare il pieno, per sei giorni e anche più. Quindi per tutta la settimana queste tagliatelle ricaricano le energie.
E attenzione qua “sono sensazionali” e qui c’è il vocabolario del quotidiano “a pranzo”, […], “a cena”, […], e addirittura le tagliatelle sono buone anche al mattino, si può dire la mattina ma anche mattino al maschile, al posto del caffè, ok? […]. Ok? E qui nuovamente… quindi pranzo, cena, mattino, caffè. Espressioni… vedete, vocabolario semplice del quotidiano.
E poi aggiunge “i miei amici sono tutti un po’ stressati”, i miei amici, compagni, di questo bimbo […]. Ok? Per il troppo lavorare, perché stanno lavorando troppo […]. E poi dice “non vogliamo fare il tempo pieno a scuola”.
Guardate che curiosa questa espressione […] il tempo pieno, […], Ok? Io facevo il tempo pieno a scuola, […], si dice tempo pieno in italiano. E ancora
aggiunge “vogliamo star con mamma e papà”, […]. Ok?
E poi dice “mi hanno iscritto”, sottinteso i genitori, […], Dove? In un corso di kung fu nell’ora buca, cioè […], tra la chitarra, il corso di chitarra, e il ciclo-cross. Cioè […]. Ok? Fa anche il Kung Fu questo povero bimbo e poi quindi giustamente dice “è veramente troppo”, […], “io non ce la faccio più”.
Guardate che interessante questa espressione. “io non ce la faccio più” che significa […]. E questa è l’espressione “non farcela più”. Abbiamo il verbo “fare + ci + la” che diventa “farcela”. In questo caso è un’espressione negativa “non farcela più”, no? […]. Ma esiste anche l’espressione nella versione affermativa cioè “farcela” che significa […].
Non a caso io ho registrato una serie di video su come imparare l’italiano che si intitola proprio “io ce la faccio” e trovate questi cinque video, questa serie in un link qui che vi metto nel video qui in alto a sinistra. E questa serie “io ce la faccio” in questi cinque video vi dico esattamente che cosa fare e come fare per imparare l’italiano in modo efficace, ok? Io ce la faccio, […]. Ok?
Di conseguenza “non ce la faccio più” significa […]. Ok? Come funziona questa espressione? io ce la faccio, tu ce la fai, lui/lei ce la fa. Quindi c’è il soggetto, poi c’è particella “ce” “la” e poi: faccio, fai, fa, … si coniuga il verbo fare normalmente, ok? Al plurale: noi ce la facciamo, voi ce la fate, no? voi ce la fate ad imparare l’italiano, loro ce la fanno.
Ok? E quindi questa è un’analisi sintetica, un commento sintetico, di questa canzone. Ora prima di darvi i suggerimenti delle tre canzoni volevo darvi un paio di consigli.
Primo. Ascoltate queste canzoni più e più volte e soprattutto quelle canzoni di cui non ho fatto l’analisi ascoltatele le prime volte con il testo davanti, ok? È molto importante ascoltare e leggere contemporaneamente. Tra l’altro io cercherò di mettervi il link ai video con il testo nella descrizione, ok? In modo che potrete ascoltare e leggere contemporaneamente.
E poi…Secondo consiglio. Andate a vedervi quelle serie di video, quello dove vi dico come […], quindi “come imparare l’italiano” perché lì vi dico le cose da fare, le attività da fare, che potete fare anche con queste canzoni per bambini e andate a vedervi anche la serie sui video con le espressioni, con i verbi pronominali, ok?
Perché sono espressioni che troverete anche in queste canzoni e che abbiamo visto ci sono anche nella canzone che abbiamo analizzato oggi.
Ma veniamo adesso alle canzoni. Le prime due sono abbastanza antiche, sono dei miei tempi, quindi fine anni 70 primi anni 80, la prima è “Mi scappa la pipì”, ok? Una canzone del 79 ma è conosciutissima in Italia.
Tutti quelli della mia generazione e successive la conoscono, ok? Io la cantavo quando ero piccolo. Poi c’è… “mi scappa la pipì” che significa […]. Ok? È una frase che tutti i bambini dicono. E poi c’è “Carletto” del 1983. Carletto è il diminutivo di Carlo, come se fosse […] qui, ok? […], no? E quindi il diminutivo di Carlo che è […] ovviamente.
E poi c’è una canzone più recente che è “Il coccodrillo come fa”. Più recente per modo di dire, è degli anni 90. Se non mi sbaglio nel 93 questa canzone ha vinto, anche questa, lo Zecchino d’oro. Quindi quel festival della canzone di cui vi parlavo prima.
Quindi “Il coccodrillo come fa”. Anche questa… un successone! Ok? Tutti i bambini di tutte le generazioni praticamente dagli anni 90 in poi la conoscono, e pure gli adulti come me la conoscono.
Bene! Spero che il video vi sia piaciuto. Troverete queste canzoni facilmente su YouTube ma anche su Spotify per poterle ascoltare quando sarete in giro. Spero che i consigli che vi ho dato vi siano utili e ovviamente ascoltate e fate ascoltare queste canzoni ai vostri figli e poi mi fate sapere cosa ne pensate qui nei commenti. Ok?
Vi mando un abbraccio e ci vediamo alla prossima. Ciao
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