Pierluigi: Ciao ragazzi, come va? Allora grande video oggi, un contesto differente, di solito io c’ho il “tigiolino” alle mie spalle.
Alberto: Sì.
Pierluigi: Quello della veranda, di casa mia, no.
Alberto: Ah ok, lo sfondo di Pier.
Pierluigi: Lo sfondo ormai classico, è diventato un classico. Invece oggi siamo… Abbiamo lo sfondo differente. Abbiamo della carta da cucina, un rotolo Scottex.
Alberto: Il porta…
Pierluigi: Abbiamo… cosa si vede altro? Si vede la mappina. Come si chiama quello per prendere le pentole?
Alberto: Sì, il prendi pentola.
Pierluigi: Prendi pentola… beh insomma… Insomma siamo a tono. Siamo nella cucina, nella casa…
Alberto: Le presine.
Pierluigi: Le presine, le presine. Siamo nella cucina della casa di Alberto di “Italiano automatico”. Io sono ospite, ti ringrazio d’avermi ospitato qui a casa tua. Ottimo anche il pranzo, tra l’altro devo dire complimenti a tua mamma. Devo dire ottima…
Alberto: Pasta alla scamorza.
Pierluigi: Ottima cuoca! Siamo in questa cucina per dirvi un concetto fondamentale cioè perché non è necessario imparare grammatica dai libri. Questa banana alle mie spalle, ecco, mi preoccupa un po’… Perché non avete bisogno di imparare la grammatica dai libri.
Questo è un concetto che vorremmo approfondire in questo video e ne parleremo ancora meglio nell’evento “Conquista l’italiano” che arriverà tra poco, quindi state in campana.
Cliccate nel link che si trova da qualche parte in questo video… qui sopra probabilmente. Iscrivetevi. Mettete la vostra email e partecipate all’evento “Conquista l’italiano” (sennò sto uscendo) “Conquista l’italiano”, ok?
Alberto: Esatto.
Pierluigi: Vi aspettiamo numerosi. Parleremo di tanti argomenti che vi aiuteranno ad imparare l’italiano, ok?
Alberto: Mentre ci si diverte!
Pierluigi: Mentre vi divertite possibilmente. E approfondiremo anche questo aspetto di cui parleremo nel video di oggi.
Alberto: Di oggi. Allora ragazzi come ha detto Pier oggi siamo qui per un grande evento. Se non mi conoscete vengo dal canale “Italiano automatico”.
Pierluigi: “Italiano automatico”, Alberto.
Alberto: Alberto mi chiamo.
Pierluigi: Ma sicuramente ti conoscono! Ci avete già visto insieme..
Alberto: Sì, può essere per il passato.
Pierluigi: Ma sai che… Abbiamo da poco… cominciato a fare i video dove siamo nella stessa, no, nello stesso ambiente. Cioè non è un montaggio.
Alberto: No, no.
Pierluigi: C’è proprio lui qua!
Alberto: Esatto, siamo qui! Perché l’anno scorso…
Pierluigi: C’è stato uno scambio di… opinioni! Non lo so.
Alberto: È successo qualcosa nella telecamera.
Pierluigi: Sì, ma è tutto a posto.
Alberto: Ma, no, quello che volevo…
Pierluigi: Io sono io e tu sei tu, no?
Alberto: Io sono io e tu sei tu!
Pierluigi: A posto… quindi.
Alberto: E siamo qui dal vivo.
Pierluigi: Un’altra volta! Ah… succede quando tu mi tocchi il braccio.
Alberto: Sì, va in confusione.
Pierluigi: Va in confusione la camera… vabbè!
Alberto: Il motivo per cui vado d’accordo con Pier è perché abbiamo la stessa filosofia di apprendimento.
Pierluigi: Sì.
Alberto: Ci piace la semplicità nell’imparare le lingue, ci piace rendere le cose flessibili e efficaci. Quando si hanno queste tre cose secondo me si ha il meglio. Questo è il motivo per cui ci siamo uniti in questi due anni…
Pierluigi: Certo.
Alberto: …in questo progetto insieme. Perché siamo proprio d’accordo al 100% su come aiutarvi ad imparare l’italiano. E oggi in particolare c’è questo discorso che vogliamo aiutarvi a capire che è: perché non avete bisogno di imparare (o meglio studiare) la grammatica sui libri di grammatica, ok? Molti diranno “come?”.
Pierluigi: “Come?”.
Alberto: “Cosa? Ma questi sono ignorantoni”.
Pierluigi: “Questi parlano in modo sgrammaticato”.
Alberto: Noi parleremo in modo sgrammaticato.
Pierluigi: No, no.
Alberto: È un po’ più complesso il discorso ma semplice.
Pierluigi: Sì.
Alberto: Quindi spiegherò un attimo poi Pier continua raccontando la sua esperienza. In sostanza quello su cui io mi riferisco sono i metodi di Stephen Krashen che è un professore universitario californiano che ha fatto vari test negli anni su tanti studenti che imparavano lingue.
E ha visto che c’è un grande problema nel “metodo tradizionale” di apprendimento, specialmente quello concentrato su gran parte di grammatica. Il problema qual è?
Che si impara nelle scuole, con insegnanti, in generale la grammatica in modo sequenziale (si può dire?), in sequenza, ok, con una sequenza. In portoghese si dice “sequência”?
Pierluigi: Penso di sì. Sequência.
Alberto: Ecco, comunque… con una sequenza, quindi un giorno c’è lezione sul presente, poi c’è la lezione sul “ci” sul “ne”, c’è la lezione sul passato …
Pierluigi: Passato, poi il futuro, poi il condizionale, no?
Alberto: Poi c’è il congiuntivo.
Pierluigi: Si impara la lingua per compartimenti stagni, no?
Alberto: Per compartimenti…
Pierluigi: Come se fosse fatta di quadratoni.
Alberto: …quadrati. Come se fossero tanti quadrati: questo è il congiuntivo, questi gli articoli,…
Pierluigi: E finisce là! Congiuntivo pronto, è fatto dall’inizio alla fine. Congiuntivo. Basta.
Alberto: Esatto! Esatto! È come diciamo… immaginate un vaso di frutta: allora un giorno imparate sul mango, un giorno imparate della banana …
Pierluigi: Il cachi, il cachi.
Alberto: Un giorno dei cachi, un giorno delle pere. Invece che dire “parliamo della frutta”, no? Ok? E quindi vedete la lingua come la frutta, ok?
Pierluigi: Esatto.
Alberto: Non si può scegliere solo un frutto per capire cos’è la frutta perché altrimenti ti crei dei problemi tu a livello diciamo… mentalmente.
Pierluigi: Esatto, mentalmente… quasi appunto degli scompartimenti, delle limitazioni. La lingua non è così. La lingua è un tutt’uno, ok, un insieme di espressioni, di parole. Insomma… È un’invenzione dell’uomo il fatto di dividere il presente, il passato, il futuro.
Quando si parla, quando voi sentite un nativo, no, un madrelingua parlare… non so, arrivate in Italia all’aereoporto, non è che voi dite “ah ma io sono un livello A1, sono base”, no? Quello vi parla in italiano A1, no!
Alberto: No.
Pierluigi: Uno parla in italiano usando l’italiano che è una lingua, ok? Quindi…
Alberto: Esatto.
Pierluigi: Usando presente, usando futuro, usando passato, condizionale e usando “ci” “ne” e tutto quello che…
Alberto: Tutto.
Pierluigi: Ecco.
Alberto: Tutto. Quindi diciamo il fatto di creare i livelli della lingua, il fatto di creare… di dividere la lingua in grammatica, eccetera, è stato un modo per l’uomo specialmente nell’epoca in cui non c’era accesso a parlanti nativi come ora, parlo solo di 40 anni fa, non parlo di 500 anni fa.
Pierluigi: Negli ultimi decenni è cambiato totalmente.
Alberto: Negli ultimi decenni…
Pierluigi: Anche se prendiamo gli ultimi 10 20 anni.
Alberto: Anche gli ultimi 10 anni.
Pierluigi: 10 anni, esatto.
Alberto: Gli ultimi 10 anni già è cambiato tutto. Non c’era veramente un modo per insegnare la lingua che fosse naturale. Si diceva magari alla persona di andare nel paese.
Pierluigi: Vai nel paese, no!
Alberto: Ma anche quello Krashen dice che è un problema perché se tu butti una persona nel paese e questa persona riceve input ma non lo capisce.
Pierluigi: Non riesci a comprenderli.
Alberto: È il motivo per cui le persone passano 10 anni negli Stati Uniti, messicani, magari o gente del latino America, eccetera, e li vedi dopo 5 anni che ancora molti della famiglia parlano solo spagnolo. Perché essere catapultato in un ambiente dove una lingua è parlata diversa dalla tua non è necessariamente…
Pierluigi: Necessariamente…
Alberto: …un modo per impararla. No, perché lì dipende anche dalle tue motivazioni, veramente tante cose di cui parleremo nell’evento.
Pierluigi: Sono tanti fattori.
Alberto: Vi è mai capitato di vedere qualcuno, qualche vostro amico o voi stessi cercare di parlare la lingua e mentalmente cercare di tradurre dal brasiliano…
Pierluigi: …dal portoghese, no, all’italiano per esempio.
Alberto: …dal portoghese e di pensare “come usavo questa preposizione?” “aspetta qui l’articolo è femminile o maschile?”.
Pierluigi: Ausiliare… “sono andato” “ho andato”.
Alberto: “sono andato”… è tipo alcuni dicono “io ho andato” “io sono andato” è importante per tutti capire che uno è transitivo, l’altro è intransitivo, capito no?
Pierluigi: Esatto, se lo chiedete a un italiano, l’italiano non vi sa dire perché dice “sono andato” ma vi garantisco che tutti quanti dicono “sono andato” correttamente. E poi non sanno il perché… magari! Perché l’hanno studiato a scuola poi se lo sono dimenticato.
Alberto: Esatto, dimenticato. Ma già prima di andare a scuola lo parlavano, diciamo, nel modo giusto.
Pierluigi: Mio figlio ad esempio lo dice correttamente eppure non è andato a scuola (ha 3 anni).
Alberto: Esatto. E quindi noi diciamo… ci vogliamo… abbiamo un nemico pubblico che è in comune per noi e che vogliamo aiutarvi a combattere che è questa idea del “ah… bisogna capire la grammatica per poi usarla nel parlare la lingua bene” e abbiamo fatto un video anche con Pier dove parliamo portoghese dove anche spieghiamo questo. Penso lo troverete nel video precedente.
Pierluigi: Nel video, sì, lo abbiamo già messo. Magari mettiamo il link qua.
Alberto: Esatto, e lì è la dimostrazione che questo non è vero. Ovvero voi dovete vedere, diciamo, l’apprendimento naturale come il metodo per imparare la grammatica, ok?
Attraverso la lingua vera imparerete la grammatica da usare nel modo giusto come monitor. Un 5% o anche meno… perché voi state imparando l’italiano che è molto simile…
Pierluigi: Molto simile al portoghese.
Alberto: …anche meno. Se siete curiosi, se è un’attività che amate, vi piace, così date un’occhiata alle regole, vi aiuterà a capire meglio delle cose. Non sto dicendo di no. Ma quello che mi fa…
Pierluigi: Non deve essere il punto centrale! Quindi la grammatica deve essere un supporto al vostro apprendimento ma non deve essere l’oggetto del vostro apprendimento.
Alberto: No, esatto.
Pierluigi: Il vostro apprendimento deve essere la lingua. Vi ricordate: il cesto di frutta nel suo complesso, ok?
Alberto: Esatto, esatto, e dalla lingua tirerete fuori i pezzi, ok? “Ah… ecco cos’è il…”.
Pierluigi: “Ah… ecco perché il cachi” “ah… ecco perché se sono cachi cagheranno” perché è una… così…
Alberto: Esatto!
Pierluigi: Quindi la grammatica poi vi serve per avere più coscienza della lingua.
Alberto: Sì.
Pierluigi: Sapere il perché delle cose, sono più chiare, ma voi ascoltando semplicemente ascoltando sarete in grado, sì, di parlare…
Alberto: Sviluppare il parlato.
Pierluigi: Sviluppare il parlato.
Alberto: E parlare grammaticalmente in modo corretto.
Pierluigi: Se voi ascoltate i nativi che parlano correttamente, parlerete voi stessi correttamente.
Alberto: Esatto, quindi mi raccomando se qualcuno vi dice “dovete capire la grammatica per poi usarla nel parlato”, io vi consiglio di riferirvi a Stephen Krashen che vi spiega, e vi spiegheremo anche noi nell’eventoproprio più nei dettagli.
Pierluigi: Esatto.
Alberto: Perché quello è un concetto che non ha senso proprio a livello di come noi impariamo una lingua, come voi avete imparato il portoghese, come io ho imparato l’italiano.
Pierluigi: Esatto.
Alberto: Perché dovrebbe essere diverso imparando una nuova lingua? E molti dicono “eh ma perché i bambini imparano le lingue così!”. Ok. Quello è per altre ragioni, ci sono anche lì spiegazioni ma il discorso è che il cervello è quello, uno non può dire che il cervello di un bambino che impara una lingua ha usato un processo completamente diverso, a il ragazzo che sta imparando una lingua che usa un processo completamente diverso, a un anziano che… no! L’acquisizione è una cosa che io ormai l’ho visto, diciamo, l’abbiamo visto nei risultati.
Pierluigi: Io l’ho sperimentato in prima persona col portoghese, tu con tante altre lingue. Il processo di apprendimento è quello.
Alberto: È quello, è quello, e dopo aver visto veramente signori di 40-50-60-70-80 anni imparare l’italiano senza veramente studiare la grammatica, non ho più veramente dubbi a riguardo. Non ho più bisogno di prove, di dire “ho prove diciamo teoriche perché so che qualcuno può dire… ah ma ho qualche dubbio”.
Pierluigi: Dimostrarlo anche, no.
Alberto: Quindi mi piace riferirmi a degli studi dei professori che hanno fatto le ricerche per aiutarvi a capire che non è una cosa che ci stiamo inventando. Bello anche dire “guarda, vai a vedere il libro che si chiama “The natural approach” magari metteremo sul video il titolo.
Pierluigi: Proprio lui.
Alberto: “The natural approach” si chiama appunto approccio naturale per avere più spiegazioni per capire il metodo, ok?
Pierluigi: Mi sembra che insomma abbiamo detto tutto.
Alberto: Spiegato abbastanza.
Pierluigi: Abbiamo spiegato questo concetto.
Alberto: …errore da evitare.
Pierluigi: Questo errore abbastanza comune delle persone che appunto si concentrano sulla grammatica, si concentrano anche sulla perfezione grammaticale perdendo di vista invece l’obiettivo principale che è la lingua, ok?
Alberto: Esatto.
Pierluigi: Nuovamente vi ricordiamo che questo argomento e altri saranno approfonditi durante l’evento “Conquista l’italiano”. Quindi se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi cliccando nel link che si trova intorno, probabilmente qui sopra, dietro l’orecchio d’Alberto o sopra al capello fluente. Noi ci vediamo prestissimo, intanto vi auguriamo (attenzione alla banana) vi auguriamo una buona giornata. Ciao a tutti alla prossima!
Alberto: Ciao ragazzi.
Pierluigi: Cala pasta va!
Alberto: Cala la pasta? Sì?
Pierluigi: Cala la pasta! Sto scherzando! Facciamo un caffè, dai, vista l’ora!
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