Ciao a tutti, come va? Quando ho cominciato ad imparare il portoghese, qualche anno fa, mi sono sempre sorpreso di quante espressioni i brasiliani utilizzino ogni giorno e quante di queste espressioni siano esattamente identiche alle espressioni che usiamo in italiano.
È incredibile questa distanza geografica tra questi due paesi e al tempo stesso questa vicinanza culturale e linguistica. E allora in questo video vi dirò sei espressioni che i brasiliani utilizzano tutti i giorni e che sono praticamente identiche alle espressioni italiane.
E in più vi darò due espressioni che potremmo chiamare “bonus” perché non sono esattamente identiche ma trasmettono lo stesso significato e, in modo particolare la seconda, quindi l’ultima espressione di questo video, è strettamente legata alla mia storia personale. Cominciamo.
E cominciamo dall’espressione: […], in italiano è “piangere sul latte versato”
“piangere sul latte versato”. Attenzione non è “piangere per il latte…” ma è “piangere sul latte…”, ok? “Piangere sul latte versato”. Beh… dai ragazzi è inutile piangere sul latte versato, ok? Ormai è successo, non ci pensiamo più, andiamo avanti.
E passiamo alla seconda espressione che è: […] Ok? In italiano diventa semplicemente “lacrime di coccodrillo” “lacrime di coccodrillo”. Attenzione, questo “crocodilo” in italiano diventa “coccodrillo”, ok? La “r” va dopo.
Questo per noi in italiano è un po’ un trava língua, uno scioglilingua, questo “crocodilo”, ok? Perché appunto in italiano è “cocco” con due “c” “cocco-drillo” “coccodrillo”, ok? Immagino che anche per i brasiliani sia complicata forse questa parola. Quindi “lacrime di coccodrillo” “lacrime di coccodrillo”.
Espressione numero tre. Questa è fantastica: […]. In italiano diventa “a caval donato non si guarda in bocca” “a caval donato non si guarda in bocca”. Attenzione, è “a caval donato”.
Quindi c’è una “a” davanti, ok? “A caval donato” e poi “non si guarda” Attenzione a questa negazione, non è “no” è “non”. Ricordatevi: davanti a un verbo la negazione è sempre “n-o-n” “non” “non”, ok? Quindi “a caval donato non si guarda in bocca”, ok?
Quindi dentro la bocca, non i denti, non la bocca ma “in bocca”. Quindi immaginate di aprire la bocca del cavallo e guardare in bocca, ok? “A caval donato non si guarda in bocca”.
Passiamo all’espressione numero quattro: […]. In italiano è molto simile perché diventa “quando il gatto non c’è, i topi ballano” “quando il gatto non c’è, i topi ballano”. Attenzione, in italiano non è “quando il gatto esce” ma “quando il gatto non c’è”, ok?
Qui abbiamo il verbo “esserci” cioè “essere in un posto”, “trovarsi in un posto”. “Quando il gatto non c’è”, se fosse con i gatti sarebbe “quando i gatti non ci sono”, ok? Ma in questo caso è uno, quindi “quando il gatto non c’è, i topi ballano”.
Come vedete l’italiano è più specifico rispetto al portoghese perché in Brasile i gatti fanno una festa (generico, ok? Potrebbe essere una festa danzante o non danzante), invece in Italia è una festa danzante “i topi ballano”, ok? Quindi si divertono. Voi immaginate i topi che sono lì in una festa e ballano, ok? “I topi ballano” fino a quando non torna il gatto.
Espressione numero cinque: […], passabile, dai, migliorabile ma passabile, ok. “I panni sporchi si lavano in casa” “i panni sporchi si lavano in casa”. Come vedete è molto simile questa espressione ma attenzione “roupa” che in italiano sarebbero generalmente “i vestiti”, no? Quello che si indossa sono i vestiti: magliette, pantaloni, gonne, eccetera.
Ma i vestiti che indossiamo, quando li mettiamo a lavare diventano “panni” “i panni”, ok? E infatti “i panni sporchi si lavano in casa”, ok? E infatti si dice: “lavare i panni”, “stendere i panni”. E a proposito di “lavare i panni” c’è anche un’altra espressione (approfondiamo) che è “fare il bucato” “fare il bucato”, ok? “Lavare i panni”.
Espressione numero sei: […], o qualcosa del genere. In italiano diventa “nascondere la polvere sotto il tappeto” “nascondere la polvere sotto il tappeto”. Attenzione, come vedete in italiano si dice “nascondere” quindi “esconder a poeira”, ok? Quindi è differente un pochino dal portoghese dove c’è […] che in italiano sarebbe “spazzare” o “scopare” nel senso di “passare la scopa”, no, “a sujeira” è “la sporcizia”.
Quindi “spazzare” o “scopare la sporcizia sotto il tappeto”. Ma non si dice così in italiano. In italiano è più semplice è “nascondere”, ok? “Esconder”. Quindi “nascondere la polvere sotto il tappeto”.
E passiamo adesso alle ultime due espressioni che anche se non sono identiche però il significato e lo spirito dell’espressione è praticamente lo stesso, ok?
Ma prima come sempre mettete un “mi piace” se il video vi sta piacendo, commentate, fatemi sapere cosa ne pensate. E soprattutto condividete questo video (e iscrivetevi al canale anche… ho dimenticato! Iscrivetevi al canale!) e poi condividete questo video. Aiutatemi a diffondere il VAI Vou Aprender Italiano con Pierluigi per tutti gli angoli del Brasile, ok? Grazie!
E allora espressione numero sette: […] e in italiano diventa “nessuno è profeta in patria” “nessuno è profeta in patria”. Che deriva dal latino, no, l’espressione latina “nemo propheta in patria” che addirittura ha origine dai Vangeli (ho scoperto oggi leggendo un po’ sulla Treccani).
Quindi “nemo propheta in patria” come vedete in italiano (questo è latino “nemo propheta in patria”) in italiano “nessuno è profeta in patria” come vedete in italiano non abbiamo un santo ma abbiamo un profeta ma il significato dell’espressione è praticamente lo stesso.
E chiudiamo in bellezza con l’ultima espressione, come dicevano i latini “dulcis in fundo” “il dolce in fondo” (visto che abbiamo parlato di latino). L’ultima espressione è: […] (Ogni tanto abbiamo questo che martella, mannaggia, ci sta martellando)
E chiudiamo in bellezza con l’ultima espressione che è: […] che in italiano diventa, attenzione: “meglio un uovo oggi che una gallina domani”, ok? “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Quindi meglio un uovo in mano oggi, in questo momento, piuttosto che una gallina domani che, sì, potrebbe dare tante uova ma magari no.
E come vi dicevo all’inizio del video questo modo di dire è strettamente legato alla mia storia personale perché nel lontano 2011 sul cammino di Santiago, quando ho incontrato Adriana una delle prime conversazioni è stata proprio questa.
Adriana tentando di spiegarmi il significato di questo modo di dire, ok? E vi garantisco che ci sono voluti diversi, e diversi, e diversi minuti per capire il significato proprio letterale di questa espressione.
Ma quando l’ho capita immediatamente ho detto “beh, ce l’abbiamo anche noi”, “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Bene! E in conclusione volendo riadattare questo modo di dire a voi che state imparando l’italiano io direi “meglio ascoltare 10 minuti di italiano oggi piuttosto che promettere di ascoltare un’ora di italiano domani”. Buon ascolto! Alla prossima! Ciao.
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